Introduzione
Daniela Berta
Direttore
Museo Nazionale della Montagna, Torino
Mario Montalcini
Presidente
Museo Nazionale della Montagna
Arte contemporanea e scienza per esplorare le opportunità rigeneranti e trasformative che
l'essere umano trae dal contatto con la natura, con uno sguardo privilegiato sui contesti
montani. Ideata e sviluppata dal Museo Nazionale della Montagna di Torino, dove è stata
visitabile tra 2022 e 2023, The Mountain Touch viene presentata al Museo delle Scienze di Trento
in una nuova versione, aggiornata e ampliata nei contenuti artistici e scientifici.
In un'epoca in cui la vita quotidiana ci allontana sempre più dagli ambienti naturali, il
progetto intende riaccendere la sopita consapevolezza del valore inestimabile del nostro legame
con la natura e della possibilità di godere di effetti benefici, sia per la salute fisica sia
per quella mentale, attraverso il semplice gesto di attraversare e stare in contatto con la
montagna e i suoi ecosistemi.
Per i musei e le istituzioni culturali fortemente proiettati verso i grandi temi e le urgenze
della contemporaneità, è fondamentale uno sguardo transdisciplinare, così come un’apertura a
ricerca, innovazione e diverse sensibilità che la mostra ha adottato come metodo di lavoro con
il MUSE. In questo quadro, la narrazione di The Mountain Touch si sviluppa attraverso un dialogo
sinergico tra cultura umanistica e scientifica, ponendosi come obiettivo quello di contribuire
allo sviluppo di un senso di responsabilità ecologica sempre più consapevole, in linea con
l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con i più recenti indirizzi
espressi dall'ICOM - International Council of Museums.
All’interno delle celebrazioni per il 150° anniversario della nostra istituzione, nata nel 1874, e del Programma Sostenibilità Museomontagna, che dal 2018 a oggi ha visto la produzione di una decina di mostre temporanee in sede e fuori sede e numerosi public program multifocali e laboratori educativi, The Mountain Touch si colloca come conferma dell’importanza di investire sui linguaggi della sostenibilità per il futuro. Dopo il successo di Tree Time - al Museomontagna tra il 2019 e il 2020 e al MUSE tra il 2020 e il 2021 – questo progetto rafforza infatti la relazione tra i due musei, confermando la necessità di trattare i temi complessi del nostro tempo all’interno di convergenze di qualità e di sistemi di cooperazione interdisciplinare.
Attraverso venti opere di diciassette artisti, accompagnate dalla narrazione scientifica a cura di una decina di ricercatori di diversi campi scientifici, The Mountain Touch rappresenta infine un punto di incontro dove l'arte è veicolo per comunicare concetti scientifici articolati e la scienza fornisce nuove chiavi di lettura per apprezzare le opere artistiche, dando a tutti gli strumenti per comprendere, porsi domande, elaborare idee: per essere parte del gioco. Un invito, dunque, a essere partecipi di un'esperienza estetica, esperienziale e informativa, ma soprattutto a partecipare attivamente alla cultura della sostenibilità e allo sviluppo di una coscienza della cura.
Nel libro L’innocenza degli oggetti, lo scrittore turco premio Nobel Orhan Pamuk include un manifesto per i musei, auspicando che si rivolgano alla nostra umanità, che esplorino l’universo e l’uomo nuovo e moderno, e che misurino il successo non a partire dall’abilità nel rappresentare la storia o la società, ma dalla capacità di rivelare l'umanità degli individui. Così, nel più ampio processo in corso di ripensamento del paradigma museale rappresentativo, descrittivo e prescrittivo, The Mountain Touch tende verso lo stimolo di visioni, sentimenti e azioni di sostenibilità e disegna un campo di espressione per il profondo, ancestrale sentire dell’essere umano.